Trattamento acque (Filtri e addolcitori)
Ogni anno si sprecano circa 400 € di gas!
L’acqua riscaldata deposita in media tra 0,5 e 1 mm di incrostazioni ogni anno.
1 mm di incrostazioni aumenta del 18% il consumo di gas. Dopo pochi anni lo spreco può superare il 50%. Il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria incidono sui consumi di gas per il 95%.
Ecco quello che devi sapere per recuperare dal 18% al 50% dello spreco di gas:
- In Italia ci sono circa 20 milioni di impianti. Più del 60% sono obsoleti ed inefficienti.
- I lavaggi degli impianti ripristinano l’efficienza.
- I sistemi di trattamento dell’acqua proteggono l’efficienza degli impianti.
- I sistemi di trattamento dell’acqua nei circuiti sanitari e di riscaldamento sono diventati obbligatori e vanno indicati nel libretto di impianto.
- I sistemi di trattamento dell’acqua godono delle agevolazioni fiscali.
RECUPERO FISCALE FINO AL 50%
VMC (Ventilazione Meccanica Controllata)
CHE COS'È LA VMC
Con il termine ventilazione meccanica si intende un impianto di distribuzione dell’aria che permette l’immissione di aria pulita dall’esterno e nel contempo l’espulsione dell’aria viziata. Si parla in particolare di sistema a doppio flusso in quanto costituito da un doppio impianto di ventilazione che è formato da due canali di distribuzione separati tra loro. Il primo condotto è in grado di regolare e controllare l’aria che viene immessa Il recuperatore di calore è collegato all’esterno attraverso 2 condotti, uno per l’aspirazione dell’aria pulita e uno per l’espulsione dell’aria viziata.
La distribuzione dell’aria all’interno degli edifici viene studiata caso per caso e realizzata attraverso dei tubi flessibili di piccolo diametro che raggiungono i diversi locali dell’edificio.
In ogni ambiente vengono installate delle griglie o delle bocchette, a soffitto o a parete, che permettono il transito dell’aria in (MANDATA), mentre l’altro canale è utilizzato per espellere l’aria esausta (ESPULSIONE). I due flussi d’aria si incrociano nel pacco di scambio del recuperatore permettendo di recuperare la maggior parte del calore. Questo sistema permette di limitare gli sprechi di energia, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria interna. La VMC permette di evitare danni derivanti dall’umidità, prevenendo le muffe, grazie ad un buon apporto di aria pulita proveniente dall’esterno.
È inoltre in grado di risolvere anche altri problemi, aumentando la qualità dell’aria interna e recuperando calore perso nelle manovre di areazione, con un’efficienza fino al 90%. Durante l’inverno l’umidità presente nell’ambiente viene ridotta, e l’impianto può fungere anche da deumidificatore. Se in casa vi sono soggetti allergici, la ventilazione meccanica controllata è
fondamentale poiché è in grado di filtrare i pollini, la polvere e le spore provenienti dall’esterno.
COME FUNZIONA L'IMPIANTO VMC
Il recuperatore di calore è collegato all’esterno attraverso 2 condotti, uno per l’aspirazione dell’aria pulita e uno per l’espulsione dell’aria viziata.
La distribuzione dell’aria all’interno degli edifici viene studiata caso per caso e realizzata attraverso dei tubi flessibili di piccolo diametro che raggiungono i diversi locali dell’edificio. In ogni ambiente vengono installate delle griglie o delle bocchette, a soffitto o a parete, che permettono il transito dell’aria in immissione o in espulsione.
In base alla complessità dell’impianto e al numero di condotti di distribuzione, possono essere previsti dei box di collegamento che facilitano l’installazione.
RECUPERO FISCALE FINO AL 50%
IMPIANTI RADIANTI
Il sistema di funzionamento di un impianto radiante prevede l’inserimento di tubi nei pannelli (posti a pavimento, a parete o a soffitto) che partono da un collettore, a sua volta collegato ad una caldaia o ad una pompa di calore, che ha la funzione di regolare il flusso di acqua calda.
Il principio in base al quale i pannelli riescono a trasmettere calore a tutto l’ambiente è quello dell’irraggiamento che permette al calore di diffondersi in modo omogeneo, da terra fino al soffitto nel caso di pannelli a pavimento, evitando il formarsi di correnti convettive d'aria calda a soffitto e fredda a pavimento.
I pannelli radianti assicurano numerosi vantaggi, innanzitutto un notevole risparmio energetico: funzionando a bassa temperatura, l’acqua non deve raggiungere temperature elevate per poter riscaldare l’ambiente, come invece accade per gli impianti tradizionali.
Questa caratteristica rende conveniente il loro uso con sorgenti di calore la cui resa (termodinamica o economica) aumenta al diminuire della temperatura richiesta, come nel caso di pompe di calore e caldaie a condensazione. In più, possono essere usati non solo per il riscaldamento degli ambienti ma anche per il raffrescamento.
Infine, i pannelli radianti hanno anche vantaggi estetici: non pongono vincoli, non limitano la libertà d'arredo, consentendo così il più razionale utilizzo dello spazio disponibile, e non contribuiscono al degrado di intonaci, pavimenti in legno e serramenti, in quanto limitano sensibilmente i casi di condensa interna.
A differenza degli impianti tradizionali, però, quelli a pannelli radianti richiedono maggior impegno per la determinazione dei parametri di progetto. Infatti, oltre ai parametri necessari per determinare le dispersioni termiche dei locali, la progettazione degli impianti a pannelli richiede anche la conoscenza dettagliata di tutti gli elementi costruttivi che riguardano i pavimenti e le solette.